Una domenica nelle Langhe in treno

da | 31 Ott 2023 | Evento

Domenica 29 ottobre, Web Garden ha portato i suoi soci a vivere un’esperienza unica e suggestiva attraverso il TrEno Enogastronomico che percorre le Langhe, il Roero e il Monferrato.

Domenica 29 ottobre, Web Garden ha portato i suoi soci a vivere un’esperienza unica e suggestiva attraverso il TrEno Enogastronomico che percorre le Langhe, il Roero e il Monferrato.

Un viaggio tra le vigne e le colline, oggi patrimonio dell’Unesco, su un trenino storico, dove nelle antiche carrozze Centoporte  delle Ferrovie Italiane – in servizio tra gli anni 1928 e gli anni ’80 – ti accolgono vagoni completamente ristrutturati, con gli ottoni lucidi delle maniglie, le panche in legno verniciate a nuovo, le belle  tendine di broccato alle finestre come un tempo passato.

Prima di addentrarci nel racconto della giornata tengo a ringraziare la persona che ha reso possibile vivere questa magia: Edoardo Vallarino Gancia. Spinto dal suo amore per il territorio delle Langhe- Monferrato, ha pensato che non ci fosse modo migliore per promuoverlo e valorizzarlo, che quello di fare rivivere la tratta voluta da Cavour: 45 km di binari lungo due storici tracciati che uniscono Asti, Castagnole delle Lanze, Nizza Monferrato, Canelli e Mortara. Quindi ha fondato, con l’aiuto di Gianluigi Barone, la società LMR Events, che consente di vivere un’esperienza emozionale, tra degustazioni e paesaggi da ammirare attraverso i finestrini delle carrozze. Ma non si è limitato a questo.

Una volta giunti a destinazione, ha ideato un percorso enogastronomico, organizzando delle visite guidate presso le famose “ cattedrali sotterranee “, una sosta presso un ristorante tipico di Canelli per assaggiare le varie prelibatezze piemontesi e infine la possibilità di accedere in esclusiva al giardino del Castello Gancia.

Mi sento di dire : missione compiuta.

Torniamo al nostro viaggio.

Saliti a bordo del treno storico alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, ci siamo diretti verso Canelli godendo della vista delle colline ed dei vigneti, beneficiando dei colori del foillage autunnale. Nel frattempo eravamo intrattenuti dalla bravissima Elena, nostra guida per tutta la giornata, che ci ha parlato della storia dello spumante, raccontandoci anche simpatici aneddoti come quello del Tubiot: essere gnomesco che per millenni ha scavato senza sosta con il suo piccone le colline, creando così le famose “ cattedrali sotterranee “, oggi patrimonio dell’UNESCO.

Tra una narrazione e l’altra, degustando l’Asti Spumante, con lo sguardo oltre le tendine di broccato, continuavamo ad ammirare i paesaggi dolci e morbidi delle colline ricoperti da filari di vigne e di noccioleti.

Giunti a Canelli, capitale italiana dello Spumante, ci siamo addentrati per le sue stradine verso il Castello Gancia, non senza fermarci ad ammirare un meraviglioso esemplare di Platano al centro della piazzetta storica della città.

Per raggiungere il Castello bisogna inerpicarsi lungo una stradina chiamata la Via degli innamorati: un percorso pedonale ideato dall’artista francese Raymond Peynet dove, oltre a una sua opera, ci sono i lavori di artisti come Massimo Berruti, Antonio Catalano, Manuela Incorvaia.

Attraversato il cancello di ingresso del Castello siamo stati ricevuti dalle statue di Perseo, Prometeo, Melpomene, Zeus e da altre ancora, che ci hanno accompagnato all’interno di un meraviglioso giardino all’italiana, che pare ricondurre agli splendori del Seicento. Un’esplosione di natura sapientemente guidata dall’uomo, curatissimo in ogni dettaglio: dai bossi, potati con varie misure per creare una caratteristica rotonda che definisce gli spazi, al tripudio di cedri e ortensie fino ad arrivare al roseto, dove è piantata una speciale varietà di rosa dedicata dal vivaio Meilland a Emanuela Gancia.

Il nostro guardo scivolava dall’incredibile giardino alle colline ricolme di filari di vigne che si perdevano oltre l’orizzonte.
Terminata la visita ci siamo recati presso l’Osteria dei Meravigliati che si trova in un antico palazzo, anche sede dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, dove abbiamo assaggiato piatti tipici piemontesi come la carne cruda, l’insalata russa, agnolotti, guancia di vitella e infine il dolce tipico “ bunet”, il tutto accompagnato da una eccellente degustazione di vini. Il clou della giornata lo abbiamo raggiunto con la visita a una delle cosiddette cosiddette “cattedrali sotterranee” di Canelli, strutture dal fascino unico destinate all’invecchiamento dei vini: capolavori di architettura e ingegneria enologica, dove milioni di bottiglie sono lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12*-14* C assumendo gli aromi e i sapori tipici dello spumante e dei vini.

La visita alla Cantina Bosca è stata allietata dal privilegio di avere come guida Polina Bosca, che ci ha condotto con maestria nei vari spazi della “sua” cattedrale, magnifica per la sua imponenza e per l’abbinamento alla bellezza naturale del luogo di installazioni artistiche permanenti, come quelle dello scenografo Guglielminetti, il tutto reso ancora più grandioso dal gioco di luci e suoni. L’intensità e l’orgoglio di illustrarci la storia della sua famiglia e della sua azienda, che si tramanda di generazione in generazione, ha affascinato tutti noi riempiendoci di ammirazione verso questa giovane donna.

Terminata la visita, conclusasi con la degustazione degli spumanti Bosca, siamo ritornati in stazione, felici per l’incredibile giornata appena trascorsa e pronti per riprendere il trenino storico, consapevoli di avere ancora un paio d’ore prima di arrivare a Torino, per continuare a sognare.

Foto di Simone Bonzano – Just Goat

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