Una domenica d'ottobre fra le Camelie di Villa Anelli a Oggebbio, in uno dei giardini più spettacolari del Piemonte

Questo articolo fa parte del numero 18 di Web Garden: C’era una volta…

Una coppia giovane e carina ci ha accolti quando abbiamo varcato i cancelli di Villa Anelli: luogo pieno di fascino e segreti sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, tra Verbania e il confine svizzero. Impossibile non rimanere incantati dall’abbondanza delle specie di conifere, palme, camelie, azalee, felci che avvolgono il visitatore in un’atmosfera lussureggiante.

La pioggia incessante ha contribuito a rendere ancor più misterioso il parco della villa e, sebbene non ci abbia consentito di visitarlo come avrebbe meritato, ci ha concesso il privilegio di essere intrattenuti dai padroni di casa, con le loro storie sul giardino e sulla passione di una famiglia che – di generazione in generazione – ha creato questo luogo spettacolare.

I trenta ospiti provenienti da Torino, Milano, Bologna ed anche da Barcellona e Zurigo hanno potuto assistere alla bellissima conferenza di Andrea Corneo, il padrone di casa, che ci ha introdotti nel meraviglioso mondo delle camelie e ci ha descritto la preziosa collezione di camelie che ospita il suo giardino. A partire dalla scorsa estate il parco è diventato un museo a cielo aperto, in modo da consentire a tutti gli appassionati di visitarlo ogni ultima domenica del mese.

Orsola Poggi Corneo, moglie attenta e creativa, ha allestito il nostro piccolo banchetto con un centrotavola composto da un lato di frutti rossi (fragole, uva rossa, mirtilli) e dall’altro di frutti sulle tonalità del giallo-verde (banane e pere), in modo da agevolare il nostro viaggio degustativo negli aromi e nei profumi dei vini di loro produzione, che hanno accompagnato il lunch.

Il menù era ispirato ai prodotti dell’orto di casa, con un delizioso pinzimonio da abbinare a una varietà di salse, una più squisita dell’altra, tra cui quella di maionese e arancia. La crema di zucca e mela, cui andava aggiunta una sbriciolata di pane croccante e olio piccante, è stata la squisitezza che ha segnato il punto più goloso di una domenica armoniosa, che altrove sarebbe stata uggiosa: e qui, invece, no.

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