Viaggio in Sicilia

Viaggio in Sicilia

La bellissima città di Palermo ha accolto gli amici di Web Garden nel primo fine settimana di marzo con l’estro che le è consueto. La Sicilia è una regione magica, ma Palermo lo è di più, con i suoi colori e la sua atmosfera dove si fondono in modo naturale tre diverse culture: araba, normanna e spagnola.

Non si può non rimanere incantati dallo sfarzo e dall’unicità di Palazzo Reale, rinominato – con l’avvento della Repubblica – Palazzo dei Normanni, oggi sede dell’Assemblea Regionale. Di questa residenza reale, la più antica d’Europa, abbiamo potuto apprezzare appieno la bellezza grazie alla nostra bravissima guida, Daniela.

Abbiamo molto ammirato la stanza di re Ruggero I: a differenza della Cappella Palatina, reca mosaici che non celebrano un culto religioso ma affermano in modo importante il potere dei reali. Mosaici bizantini in oro zecchino raffiguranti leoni, pavoni, centauri e scene di caccia che danno conforto alla fusione esistente tra le culture diverse.

E che dire della Cappella Palatina, recentemente restaurata, anch’essa ricoperta di mosaici da terra fino al soffitto, realizzato con un legno particolare che si trova nella dorsale montuosa delle Madonìe? Non basta un’intera giornata per godersi tutta la meraviglia di questa basilica siculo-normanna, dal 2015 Patrimonio Unesco dell’Umanità, che il poeta e scrittore francese Guy de Maupassant definì «il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano».

Sobria ma non per questo meno bella, tanto da essere anch’essa Patrimonio dell’Umanità, è la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, cui si accede attraversando un giardino così rigoglioso che sembra inneggiare al paradiso, col suo chiostro abbellito da colonne con capitelli a foglie d’acanto e piante lussureggianti come in un libro di fiabe.

Daniela ha poi insistito per accompagnarci alla Cattedrale, lo straordinario Duomo cittadino con i suoi quattro campanili angolari in stile normanno-gotico: per lei non era pensabile che partissimo senza averla vista, e come darle torto.

Sabato mattina siamo andati a visitare la Valle dei Templi con il suo meraviglioso giardino di Kolymbethra e, poco distante, il Central Cultural Art di Favara. Kolymbethra è molto di più di quanto avevamo raccontato. È un luogo magico e senza tempo. Gli scorci unici che offre tolgono il fiato per la loro bellezza, resa ancora più dolce dai mandorli in fiore che li incorniciano.

Grazie al professor Lo Pilato e alla nostra guida, Gigi, abbiamo appreso che 2500 anni fa l’intera valle che faceva riferimento alla città di Akragas  venne trasformata in un lago per consentire ai 250-300mila abitanti di approvvigionarsi con quello che era – e ancora è – il bene più prezioso: l’acqua.
Kolymbethra in greco significa “piscina”, ed ecco spiegato il rinvenimento di 18 gallerie sotterranee attribuite all’architetto Feace nel 480 a.C. Oggi, grazie a questi tunnel sotterranei, si può godere di una natura florida e rigogliosa tutto l’anno, persino in estate, malgrado il caldo torrido che si registra in questa incredibile terra siciliana.

Anche il tempo è stato clemente. Per quanto le previsioni non fossero inizialmente buone, ci ha invece consentito di goderci il giardino di Kolymbethra e la meravigliosa Valle dei Templi con i suoi monumenti.
Particolare è stata anche la visita al paese di Favara, nel cui centro storico si trova il Central Cultural Farm: galleria d’arte en plein air e residenza per artisti; esempio di come si possa recuperare un territorio investendo sulla cultura.

L’iniziativa, assolutamente pregevole, nasce da una coppia di sposi che, nel 2010, ha acquistato alcune dimore ed edifici, disposti attorno a una corte principale e sette piccoli cortili. Così, nelle piccole vie del centro, oggi si possono trovare opere di artisti emergenti che vogliono trasmettere messaggi trasversali.
Anche l’idea di piantumare all’interno di un’antica dimora, Palazzo Miccichè, esemplari di piante ha l’intento di voler rivendicare la natura, soprattutto in un posto dove l’uomo – attraverso le sue costruzioni – ne ha distrutto, o almeno rovinato, il paesaggio.

Aggiungete a tutto ciò l’allegra compagnia e l’arte culinaria del luogo, che ci ha allietato con le sue prelibatezze (dai supplì alla pasta con le sarde, dagli involtini di pesce spada ai meravigliosi cannoli), gustate sorseggiando vini bianchi come il Catarratto e il Grillo o rossi come il Nero d’Avola, ed ecco che il primo evento 2023 di Web Garden si è felicemente compiuto in amicizia e curiosità, nello splendore della Storia, e naturalmente dell’Arte e dei Giardini.

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