Riordinando l’Universo

In Scozia sorge il “Giardino della Speculazione Cosmica”, dove ogni elemento nasce dall’incontro tra botanica e scienza,

Questo articolo fa parte del numero 11 di Web Garden: la Matematica della Natura.

Vogliamo celebrare la Natura, l’equilibrio e la perfezione del creato, tratti che portano a pensare che quanto osserviamo sia l’opera di un’intelligenza sublime e superiore.


In Scozia, dal 1989, poco lontano dalla cittadina di Dumfries, sorge il “Giardino della Speculazione Cosmica”, dove ogni pianta, arbusto e specchio d’acqua nasce dall’incontro tra botanica, geometria, fisica, biologia, algebra, astronomia. Una vasta riproduzione artificiale che si snoda su 12 ettari e ci ricorda che, in Natura, nemmeno un petalo sfugge alle misteriose e perfette leggi della matematica.

Ogni anno, la prima domenica di maggio, per un solo giorno su 365 apre al pubblico “The Garden of Cosmic Speculation”: delizia privata di laghi artificiali e scalinate bianche che si snoda attraverso 12 ettari di installazioni geometriche e forme eccentriche, risultato degli attenti calcoli di botanici, fisici e matematici, in un incontro ben poco casuale di piante, fiori, arbusti, terrazze e specchi d’acqua, piccole colline, ponti, siepi, opere d’arte.

Il Giardino della Speculazione Cosmica si trova a Dumfries, Scozia, cittadina di “pinnacoli, timpani e torrette” – 125 chilometri a Sud-Ovest di Glasgow e 21,748 miglia dal confine inglese – che The Guardian descrive come “uscita dalla matita dei fumettisti della Disney” e che, all’ultimo censimento, contava 47.568 persone, tanto per restare sull’aritmetica.

Per approfittare dell’unico giorno annuale di apertura, pagando l’accessibile ticket di 6 sterline (interamente devolute alla ricerca sul cancro), serve rigore: pianificare la visita con metodo scientifico, salvo appartenere a quell’insignificante percentuale matematica dell’eccezione che conferma la regola. 

Creato nel 1989 dall’architetto paesaggista Charles Jencks e dalla seconda moglie Maggie Keswick, artista e designer (morta di cancro 6 anni dopo), il Giardino della Speculazione Cosmica si divide in 5 aree maggiori e 40 sezioni che celebrano geometria, fisica, astronomia e biologia, ispirando le proprie forme – tangibili o intellettuali – alla struttura del DNA e alla teoria delle Stringhe, al Big Bang e ai buchi neri, fino alla successione di Fibonacci, là dove Matematica e Natura diventano tutt’uno.

Non è bizzarro che un frattale, figura geometrica che replica se stessa su grandezze diverse, in cui ogni porzione è uguale all’insieme, sia presente in quasi tutte le 64.000 specie di alberi al mondo? Si chiama “auto-similarità”, dove ogni ramo è simile, o proporzionalmente identico, all’intero albero; ogni rametto, la replica in miniatura del ramo principale. Coste, profili di montagne, nuvole, cristalli di ghiaccio e una vasta varietà di foglie e fiori sono frattali della Natura; così come gigli, girasoli, margherite, broccoli e cavolfiori, rosa canina e asteracee racchiudono in sé la successione di Fibonacci: 3 petali, 5, 8, 13, 21, 34, 52, 89. 

Nel Giardino della Speculazione Cosmica tutto questo conta. Letteralmente. La Cascata dell’Universo si compone di 25 passaggi, gli stadi evolutivi della Terra; la Serra geometrica dei Sei Sensi invita ad ampliare le nostre 5 percezioni; le spirali rosse del ponte Paradiso-Inferno indagano il rapporto tra nascita, vita e morte; la collina Snail Mound, che riprende la figura della conchiglia delle lumache, simboleggia ancora una volta la sequenza di Fibonacci.

Per chi è attratto dal misterioso, indiscutibile legame tra Numeri e Natura, più vicino e accessibile c’è il Frutteto Matematico del Parco di Monza, rispristinato da meno di 10 anni su un disegno del 1803 dell’architetto Luigi Canonica, seguace di una moda assai diffusa tra ‘700 e ‘800, quando nei parchi delle maggiori capitali europee non mancava mai un Frutteto Matematico.

Qui, sulla speculazione filosofica vince la geometria;  anzi, la Sezione Aurea: 572 alberi da frutta disposti su 20 filari per un totale di 3.100 chilometri, tutti re-impiantati all’interno di un cerchio che si trova nel centro matematico di un grande rombo, formato da 4 viali e una raggiera di altri 16, più 2 circolari concentrici. Opera dell’uomo che s’inchina alla perfezione della Natura, e a quel perfetto enigma matematico che mette ordine nell’Universo.