La Mandragola, della famiglia delle Solanaceae, una pianta fra letteratura, cultura popolare e cinema: ovvero, come l'apparenza inganna

Niccolò Machiavelli intitolò così una sua commedia, capolavoro del teatro del Cinquecento e un classico della drammaturgia italiana: “Mandragola”.

Il titolo deriva dal genere di piante (Mandragora) appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, di cui le radici, nella commedia, vengono utilizzate per creare, apparentemente, una pozione afrodisiaca e fecondativa…

Infatti alcune caratteristiche delle mandragole hanno dato modo di fomentare numerosissime credenze popolari nei loro confronti, che sono poi sfociate nella cultura pop. Innanzitutto la radice di questa pianta è caratterizzata da una peculiare biforcazione che ne dà una forma antropomorfa, da bambino; da qui la leggenda del pianto della mandragola, in grado addirittura di uccidere un uomo. Capacità, quella di urlare, riportata anche, guarda caso, in Harry Potter, quando durante una lezione di erbologia i maghetti, protetti da cuffie, devono rinvasare le “piante”.

Oltre all’antropomorfismo, esse sono altamente tossiche: in esse sono presenti alcaloidi tropanicim, sostanze attive che hanno effetti sulla frequenza cardiaca e sul sistema nervoso centrale, causando sintomi come stordimento, mal di testa o nausea.

Tutto ciò ha contribuito a far attribuire in antichità alla mandragola poteri magici. Le Solanaceae, di cui la mandragola fa parte, sono una famiglia di angiosperme che comprende molte specie utilizzate, tra le altre cose, come ortaggi, tra cui le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoni, e i peperoncini.

Oltre a ciò esse possono anche essere facilmente confondibili con alcuni ortaggi. Le foglie della Mandragola hanno forma ovato-oblunga, corrugata e sono disposte a formare una rosetta basale, proprio come gli spinaci o le lattughe.

Non sono rarissimi infatti i casi di avvelenamento verificatisi in seguito all’ingestione di foglie di mandragora, erroneamente scambiate per foglie di altre specie commestibili. In autunno spuntano una manciata di fiori violacei, imbutiformi, lunghi 3–4 cm e suddivisi in 5 lobi, mentre il frutto è una bacca di circa 3cm color arancione.

È diffusa soprattutto nell’area mediterranea meridionale, dal Portogallo alla Grecia, dalla Sardegna al Nord Africa e al Medio Oriente, prediligendo i terreni calcarei soleggiati.

Ho ritenuto importante descrivervi la pianta nel dettaglio perché ci troviamo di fronte ad un classico esempio in cui l’apparenza inganna.