Prunus dulcis: il mandorlo

da | 12 Feb 2022 | Herbarium

Dopo mesi invernali in cui la maggior parte delle piante vanno in “letargo” all’improvviso qualcosa rinasce: la fioritura del Prunus dulcis.

Dopo mesi invernali in cui la maggior parte delle piante vanno in “letargo” e dove il paesaggio diventa meno colorato, all’improvviso qualcosa rinasce: la fioritura del Prunus dulcis.

Il fiore del mandorlo, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, inizia a rallegrarci ancor prima dell’arrivo della primavera.
La coltivazione è stata portata in Italia grazie ai Fenici che portarono le piante dalla Grecia in tutto il bacino del Mediterraneo.
È proprio in Sicilia che hanno trovato la maggior diffusione soprattutto con la dominazione degli Arabi. Non a caso molti dei dolci siciliani e del sud sono a base di mandorle.

Uno degli spettacoli più incredibili è proprio quando la Valle dei Templi viene incorniciata da questi alberi in fiore e la Sicilia ne è dunque la patria.

Tra la fine di gennaio e i primi giorni di marzo, quando ancora le giornate sono corte, avviene un vero miracolo. Le colline siciliane si tingono di bianco rosato.

Per fare i frutti, denominati drupe, il mandorlo ha bisogno di un secondo albero per l’impollinazione e le drupe vengono raccolte tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Una volta ripulite dal mallo devono essere essiccate. Le drupe hanno proprietà benefiche sia per uso interno che per uso esterno.

Difficile farlo crescere nelle latitudini con inverni troppo rigidi, a meno che non venga posizionato ai piedi di un muro esposto a sud.

Il mandorlo è il simbolo di nascita e di resurrezione in quanto è il primo albero a sbocciare dopo l’inverno.
Ognuno di noi dovrebbe coltivare un albero di mandorle nel proprio giardino: rallegra dopo un lungo e buio inverno, alletta la pancia dei più golosi, i suoi frutti fanno bene al cuore, alla circolazione e disinfiammano il sistema e cosa non da poco il suo olio rende ancor più belli!