Questo articolo fa parte del numero 10 di Web Garden: Creare e Conservare
Per concludere con il vecchio ed aprirsi al nuovo che avanza, il Magazine è dedicato alla costante tensione fra il creare ed il conservare in arte e in natura.
Un concerto, il primo di Web Garden, per un evento di beneficienza in favore del Movimento dei Bambini di Pietro Abruzzese al Duomo di Torino.
Quando Lorenzo Licitra, jeans e giaccone blu, a metà di un sabato pomeriggio, intona l’Hallelujah di Cohen sotto l’altare maggiore d’inizio Settecento, il Duomo di Torino si ferma. Dalle navate laterali sputano smartphone e occhi sgranati. Turisti e fedeli riprendono la scena; molti cantano con lui il più struggente ritornello laico della musica contemporanea in do maggiore. Qualcuno lo riconosce sotto sciarpa e berretto, ma la sacralità del luogo dispensa tutti dal chiassoso minuetto di autografi e selfie.
Sono pochi minuti di pura meraviglia: quella che lascia a bocca aperta, se soltanto si potesse vedere sotto le mascherine. Sono le prove audio e luci del concerto che Lorenzo, tenore e interprete pop, terrà da lì a poche ore; prove rapidissime (guai infastidire i visitatori) per il secondo evento organizzato da Web Garden: una follia anche solo pensarci, però Web Garden l’ha pensato, e poi l’ha fatto.
Nella sua stanza d’hotel, a pochi metri dal Duomo, Lorenzo (che ha scelto di esibirsi senza compenso) smette i jeans pomeridiani indossa un completo grigio scuro, indossa il cravattino e scalda la sua voce di tenore: il più acuto dei registri maschili. Il vincitore di X-Factor 2017 sotto la Cappella del Guarini. Puccini, John Lennon e una cover dei Queen nella Basilica che, da quattro secoli, custodisce la più celebre, misteriosa e discussa reliquia della Cristianità. La Sindone. Lo scopo del Concerto di Lorenzo Licitra al Duomo di Torino è raccogliere fondi per il Movimento dei Bambini: associazione fondata da Pietro Abbruzzese.

Di soliti gli articoli non parlano di sponsor, ma al Magazine di Web Garden il solito non piace. Dietro ogni sipario che si alza c’è una cavalcata selvaggia di notti insonni e uomini e donne di buona volontà, soprattutto se lo scopo del Concerto di Lorenzo Licitra al Duomo di Torino è raccogliere fondi per il Movimento dei Bambini: associazione fondata da Pietro Abbruzzese, medico, primario, cardiochirurgo, anima italiana dell’ospedale pediatrico Mas Children di Hargeisa, capitale del Somaliland, il Paese che non c’è, Stato indipendente dell’Africa orientale che la comunità internazionale si ostina a non riconoscere. Per questo bisogna abbattere i costi. Fare le cose per bene.
La Città di Torino accorda il Patrocinio. K-Way, capofila dei sostenitori, veste hostess e steward (che lavorano gratis), realizza i roll-up per l’iniziativa, distribuisce sconti per allettare i partecipanti, stampa i libretti con il programma della serata.
Reale Mutua si accolla la polizza RCT, visto mai che qualcuno inciampi in un cavo; CBB, broker assicurativi, dispensa consulenze e contatti preziosi; Rete 7 è media partner, con una generosa offerta che paga gli impianti, i tecnici e l’accordatura del pianoforte; Turismo Torino e Provincia spalma sui propri canali di comunicazione il tam-tam della serata; NH Hotel Santo Stefano ospita nelle sue bellissime camere il cantante e il suo staff; Giardino Segreto di Cristiana Ruspa colora di rosso la navata centrale del Duomo, con decine di Stelle di Natale (Euphorbia pulcherrima) che vengono scaricate a staffetta a tre ore da inizio concerto.
L’allestimento comincia alle sei di pomeriggio: prima si disturba.
Intanto, sul tavolo da pranzo di Anna Chiusano, presidente di Web Garden, si tagliano cartoncini, s’imbustano omaggi, si contano i “riservati” e si attaccano loghi stampati su carta adesiva, mentre la gatta Ciuffi salta tra forbici e sfridi e scompagina carte.
Sabato 4 dicembre, le 8 di sera sono arrivate. Il Duomo si riempie e Lorenzo va in scena.
Nel primo brano, “Fratello Sole, Sorella Luna”, che si canta a due voci, Lorenzo dà spazio al parroco don Carlo Franco, musicista, polistrumentista, direttore dell’Istituto diocesano di musica. L’effetto è delicato e piacevole, ma l’effetto-wow arriva col brano numero due: quando il giovane tenore attacca “Il tempo delle cattedrali” (Cocciante) e scatena la sua estensione vocale. Mirabili brividi e mani che battono il ritmo, perché non c’è una “Imagine” (John Lennon) senza un “Have Yourself a Merry Little Christmas” (Hugh Martin), e l’“Ave Maria” di Gounod si alterna a “Jingle Bells”. Poi, con Puccini, scatta la standing ovation: “E Lucevan le Stelle” – dalla “Tosca” – emoziona Lorenzo, commuove il pubblico e smuove pure le pietre quattrocentesche dell’unica chiea.sa rinascimentale della città. Superfluo dire che l’ultimo brano in programma, “Who wants to live forever” dei Queen, non chiude il concerto. Stasera persino i sabaudi, gli spettatori più difficili al mondo, chiamano il bis.
Finita? Mica tanto. Che termo scanner e telecamere in prestito non vadano perduti. Ogni cosa dev’essere riordinata e chiusa a chiave in sacrestia, ci si penserà domattina a ritirare. Adesso si mangia, si festeggia. Lorenzo si toglie il cravattino e viene con noi. Per chi vuole unirsi (e pagare per sé, altrimenti il ricavato finisce in brindisi) un gruppo di tavoli è pronto al Combo, ex caserma dei Vigili del Fuoco, oggi ristorante-bar-galleria d’arte a tre minuti dal Duomo. Capita che, quando un lavoro impegnativo si chiude in bellezza, la fatica non si senta più. E fu così che i soci di Web Garden ballarono tutta la notte.



