Questo articolo fa parte del numero 21 di Web Garden: I fiori nella moda
Nella Maison di Cristina Tardito – nome d’arte Kristina Ti – si respira un’aria frizzante e creativa, che fa trasparire tutta la passione e la determinazione della proprietaria nella ricerca dei dettagli per creare capi di abbigliamento sempre unici e riconoscibili. Negli anni Cristina ha trasformato l’azienda del padre in un luogo magico e allegro dove, anche grazie alle meravigliose tappezzerie floreali che decorano i muri, fin da quando si varca l’ingresso ci si trova in un’atmosfera familiare, dove tutti la aiutano a realizzare il suo sogno: la ricerca della bellezza a 360 gradi.
Cristina, qual è stato il tuo percorso?
«Il marchio Kristina Ti lo ha ideato mio padre quando ho iniziato a lavorare con lui. Anzi, ancora prima di iniziare. Mi diceva sempre: “Tu non devi mai arrivare prima del tuo brand, tu devi farti conoscere per te stessa e poi per il tuo brand”. Ho iniziato con i costumi da bagno e ho visto che era un lavoro che mi appassionava e piaceva al pubblico; quindi ho aggiunto la lingerie, fino ad arrivare a disegnare vestiti da giorno e da sera. Inizialmente, per farmi conoscere andavo io dai clienti e partecipavo alle fiere.
In seguito, anche grazie all’intuizione di mio padre, ho aperto il mio primo negozio a Porto Cervo, dove vendevo costumi da bagno e lingerie. Fingevo di essere la commessa del negozio così potevo ascoltare i commenti delle persone, le loro eventuali osservazioni che poi mi appuntavo per migliorare. Ho avuto modo di conoscere personaggi internazionali, come la moglie di John Kennedy Jr, Carolyn Bessette, che fin dall’inizio è stata una convinta ammiratrice di Kristina Ti.
Visto il successo della mia prima boutique, un amico mi propose di aprire un altro negozio a Milano e poi da lì sono seguiti Forte dei Marmi, Torino, Bologna e Parigi».

Parigi?
«Ecco, posso dire che Parigi ha rappresentato la mia “sliding door” perché mi ha messo in contatto con una grande Maison parigina. L’11 settembre del 2001 ho ricevuto una telefonata dall’ufficio della Maison nella quale mi chiedevano di passare da loro. Dopo tre colloqui e un incontro con l’art director, ho iniziato a collaborare per la casa di moda con l’intesa che potevo portare nella mia azienda i disegni fatti per loro ed è così che sono riuscita a trasformare l’azienda di famiglia. In conclusione, posso sinceramente affermare che l’azienda di famiglia ha trasformato me e poi, in seguito, io ho trasformato lei».
Qual è il tuo grande desiderio?
«Voglio essere scoperta senza preconcetti e pregiudizi. Stupire con il mio prodotto, con la mia passione e dedizione. La scelta di tessuti inusuali per i miei capi rappresenta la mia vera sfida».
Come vedi il futuro?
«Vivo il momento, faccio pensieri, sono sempre alla ricerca del partner ideale che dovrebbe compensare la mancanza del mio lato commerciale. Il mio pensiero è su Kristina Ti. Voglio fare conoscere il mio brand nel mondo. Ho iniziato con un’idea che continua a trasformarsi tenendo sempre ferma l’attenzione per i dettagli».

Che importanza attribuisci ai fiori nelle tue creazioni?
«I fiori sono sempre stati presenti in tutte le mie collezioni. Lotto per non fare capi troppo romantici ma ricerco sempre la femminilità, mi piace che la donna sia sensuale senza essere volgare. Il fiore è un elemento che mi collega alla Natura e quindi alle sete, al lino, ai cotoni. Certamente non uso mai materiali sintetici: il fiore mi porta alla natura e alla qualità. Proprio con i fiori mi sono cimentata nei miei primi costumi da bagno.
Lavorare su 30-70 centimetri di stoffa non è semplice ed è proprio per questo motivo che ho iniziato a immaginare l’uso dei fiori. Non ho adottato un fiore specifico, come hanno fatto le grandi case – Chanel con la camelia, Dior con il mughetto oppure Valentino con la rosa – ma ho adottato uno stile che richiama quello Liberty. Non esiste stampa più evocativa di quella floreale.
È da sempre un evergreen: una carta vincente per mantenere la mia identità con uno stile distintivo. D’altronde, si sa, il potere dei fiori seduce e ammalia e io cerco sempre di dare carattere ai miei vestiti. Amo la fusione tra la personalità dei miei abiti e quella della donna che li indossa: di chi vuole distinguersi e non ha paura di essere diversa».