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Cuneo (CN)

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Castello privato - Aperto su appuntamento
"Il giardino, è la filosofia resa visibile" - Erik Orsenna

A Cuneo, in fondo a un viale delimitato da piante di platano, c’è una dimora ricca di storia e bellezza, col suo giardino di piante secolari, peonie, rose, camelie e fiori d’arancio, censito tra i Parchi storici e botanici dalla Regione Piemonte.

È Villa Oldofredi Tadini, edificata nel Basso Medioevo come torre di osservazione a difesa della città, status conferito a uneo dal duca Emanuele Filiberto di Savoia il 31 gennaio 1559, dopo l’assedio francese del 1557 e l’eroica resistenza dei suoi abitanti.

La torre di avvistamento, la parte più antica della residenza, risale al 1400 ed è senz’altro una delle più vecchie costruzioni di Cuneo. L’intera proprietà è riconducibile ai Mocchia di San Michele, una tra le poche famiglie presenti fin dalla fondazione della città, il cui ultimo erede – nel 1822 – sposò la nobildonna Maria Oldofredi Tadini, alla cui famiglia è oggi intitolata la tenuta.

Ma le trasformazioni di Villa Oldofredi Tadini e del suo parco, nel cui giardino all’inglese passeggia placida una tartaruga da terra, affondano le proprie radici quasi tre secoli prima. Nel 1600 i Mocchia ne convertirono la cascina in residenza estiva, e decisero di abbellirla realizzando un giardino alla francese, nel quale si trova ancora un faggio dal diametro di 4 metri e 20 centimetri.

Due secoli dopo, in pieno periodo napoleonico, la Storia fece la sua tragica irruzione tra quelle antiche mura: il conte Mocchia di San Michele, acerrimo nemico dei francesi, fu catturato e decapitato; la proprietà distrutta.

Toccò al figlio Luigi, all’epoca minorenne, risollevare le sorti della proprietà. Con sorprendente lungimiranza, vendette il palazzo di famiglia nel centro storico di Cuneo e investì il ricavato per trasformare quella residenza di villeggiatura (che non a caso si chiama Villa) nella sua dimora principale. Ma fu la moglie, Maria Oddifredi Tadini, a completare la ristrutturazione della dimora e dell’annesso giardino. Donna tanto raffinata quanto pragmatica, sorella di quell’Ercole Oldofredi Tadini che – con la moglie Mimì Terzi – si schierò contro l’Austria entrando nel glorioso elenco degli eroi del Risorgimento italiano (e trascorrendo proprio a Villa Oldofredi Tadini 10 anni d’esilio), fu Maria a terminare i lavori di trasformazione architettonica interna ed esterna, di cui restano oggi i mirabili resti.

Del giardino alla francese, per esempio, si può ancora ammirare il viale con la rotonda e due berseaux . Il viale d’accesso al giardino, che ha inizio davanti all’ingresso principale, è delimitato da siepi di spirea che separano in due aree geometricamente uguali i lati del giardino. La siepe di bosso adorna invece la rotonda, che riceve ombra da quattro notevoli arbusti di Chimonanthus praecox.

Ai lati estremi del giardino sono ancora conservati i due berceaux di carpini (Carpinus betulus), tipici dei giardini alla francese e molto in voga nei parchi dell’Ottocento. Tra le rarità, ecco invece un Aesculus flava, un ippocastano giallo coi suoi bei fiori sgargianti, unico esemplare presente in Cuneo.

Tra le piante ad alto fusto, meritano di essere citati un gigantesco cedro dell’Himalaya, risalente alla fine Ottocento, e un coevo Abete di Douglas. Entrambi gli esemplari superano i 30 metri d’altezza. Notevoli sono anche le dimensioni del noce nero americano (Juglans nigra) ormai centenario, dal tronco perfettamente diritto e dalla chioma imponente.

La grande star del parco è, tuttavia, un enorme e vecchio arbusto di Philadelphus coronarius ( Fior d’angelo), dalle dimensioni gigantesche, che raggiunge i sei metri d’altezza. Il tutto si conclude con la vasta area del giardino, chiamato già nel 1700 “giardino nuovo”, che da sempre era adibita a frutteto e che dal 2020 è stata trasformata in giardino all’inglese.

Ed è lì, dove la tartaruga si muove indisturbata avvicinando i visitatori con inattesa disinvoltura, che i fiori si manifestano in tutta la loro varietà cromatica, tra angoli di peonie, rose, camelie, deutzie, ortensie, fiori d’arancio e gli agapanti con il loro colore blu cielo, che consentono una fioritura completa per tutta l’estate.

Foto e video di Marco Beck Peccoz



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