Sul lastrico solare del tetto di una fabbrica situata a un passo dal centro di Torino, con una vista mozzafiato fiato a 360° da Superga, alla Mole Antonelliana fino alle Alpi, scopriamo un meraviglioso e ricco orto-giardino con tanto di serre per la coltivazione di primizie e fiori.
L’efficienza e la funzionalità dello stesso ricalca la personalità dei padroni di casa che in quasi 1400 metri quadri hanno saputo trovare lo spazio per fare convivere roseti, peonie, orchidee con ex-bonsai lasciati liberi ad esprimersi quali il cedro libanese, il fico, il bosso.
Al centro troviamo la serra dove la padrona di casa per dare continuità durante tutto l’anno all’orto, pianta ortaggi secondo la stagione. Al canto degli uccellini si unisce il chiocciare delle galline, nonché il chicchirichì del gallo che ristabilisce l’ordine nel pollaio costruito nel 2007.
Anche le ultime arrivate si uniscono alla melodia con il loro ronzio. Parliamo delle api. Infatti, seguendo il percorso tracciato a inizio secolo da parte di Don Angeleri, rinveniamo in casa Boglione un classico esempio di apicoltura urbana.
La padrona di casa, Stella, quando ci racconta del magnifico mondo delle api appare rapita, nonché affascinata dalla loro efficienza, organizzazione e dedizione al lavoro, sottolineando con grande passione, come questi piccoli insetti aiutino la natura a mantenere il giusto equilibrio.
Foto e video di Marco Beck Peccoz
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