Dialogo di Web Garden con Jessica Carroll

Jessica Carroll e le sue opere, dai marmi ai bronzi ai disegni, esprimono una sapiente attenzione per l’ambiente naturale.

Questo articolo fa parte del numero 11 di Web Garden: la Matematica della Natura.

Vogliamo celebrare la Natura, l’equilibrio e la perfezione del creato, tratti che portano a pensare che quanto osserviamo sia l’opera di un’intelligenza sublime e superiore.


Jessica Carroll, nata a Roma nel 1961, è un’artista d’adozione torinese e viene da una famiglia dove la cultura era fondamentale: il padre artista, la madre scrittrice, il fratello musicista. Nella sua vita ha viaggiato in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa, da Israele all’India, dove ha avuto modo di visitare ecosistemi diversissimi e di approfondire la fotografia naturalistica.

La sua arte è strettamente legata alla natura e le sue opere, dai marmi ai bronzi ai disegni, esprimono una sapiente attenzione per l’ambiente naturale, nata anche da un’attenta ricerca scientifica basata sull’osservazione delle regole matematiche risultanti nella natura.

  • Web Garden è un progetto che studia la natura e la vuole far conoscere sotto diversi aspetti. Jessica Carroll, lei è un’artista che ha un fortissimo legame con la natura e lo vediamo in tantissimi suoi lavori: da cosa nasce questa sua passione?

Credo nasca dall’aver perlustrato moltissime riserve e parchi naturali di mezzo mondo, facendo ricerche fotografiche. Guardaboschi e scienziati mi hanno guidata e mi hanno insegnato un’esperienza simile a quella dei primi naturalisti esploratori. Ogni mia opera è guidata da una ricerca scientifica analitica, è una sorta di amplificazione della natura, senza pietismo.

  • Cosa la affascina in particolar modo dello studio degli animali?

Mi affascinano da sempre il senso di orientamento delle api, la migrazione degli uccelli e di altri animali che trovano la loro via attraverso il pianeta, ricongiungendosi con i posti dove sono nati, per andare a riprodursi.. Per esempio fra gli uccelli, quando si avvicina il momento della migrazione, il loro atteggiamento è detto INQUIETUDINE: è proprio il termine scientifico. Poi, naturalmente, il senso dell’orientamento, di cui si sa ancora così poco, ma che sembra dipendere in gran parte dalle leggi quantistiche, oltre che dal magnetismo e dalle stelle. E poi il SEGUIRE, che è la legge che regola lo spostamento ordinato di oche, anguille, pesci, stormi, ecc… Una legge, ma anche una filosofia.

  • Nelle sue opere si trovano moltissimi riferimenti alle api e alle meravigliose forme geometriche delle loro “danze”, che lei ha sapientemente rappresentato: quando e come ha iniziato a studiare le api?

Ho cominciato negli anni ’90 in Piemonte. Un ornitologo e apicoltore mi ha presentato le sue arnie e da allora ho continuato a studiarle, osservarle e ad essere incantata da loro. Sono una profonda osservatrice del piccolo e del microscopico ed, esattamente come in natura, nelle mie opere torna spesso il frattale, un oggetto geometrico che si ripete identico su scale di grandezza diverse. Quando lavoro a tema determinato mi immergo molto nello studio, amplifico l’argomento sotto molti punti di vista; talvolta mi concentro in modo così approfondito che fatico a passare all’azione.

  • Che cosa ha imparato dalle api?

Ogni giorno con grande stupore imparo qualcosa e tento ardentemente di assomigliare alla loro natura.

  • Nel suo lavoro quanto sono valgono le regole matematiche e fisiche, conosciute attraverso l’osservazione precisa e meticolosa della natura? Come si riflettono nelle sue opere?

Moltissimo. Il mio lavoro in effetti parte spesso da dati scientifici oltre che filologici. Lo sforzo poi è di unirli poeticamente ed esteticamente. Ho passato quasi due anni cercando lo sviluppo geometrico della costruzione delle celle delle api, come modulo. Ma il modulo non esiste, perché le api fanno continui aggiornamenti di ogni tipo. Poi, finalmente, si è scoperto che le api non fanno esagoni, ma cerchi e usano le leggi fisiche perché si formino gli esagoni.

  • Ci sono nuovi progetti per il 2022?

Molti, bellissimi, progetti. Il più vicino è la partecipazione a “Selvatica” a Biella, a seguire una bellissima mostra ai Giardini Reali di Torino.